Vini che nascono dalla passione per la terra.
Un progetto di vita. Un sogno che diventa realtà.
La passione per il vino e per l’accoglienza. E ancora, la voglia di riscopre un territorio, votato a Dio Bacco, ma non ancora sulle bocche di tutti. Sono questi gli elementi che hanno spinto Roberto Lechiancole a investire nell’Oltrepò Pavese, terzo terroir al mondo per la produzione di Pinot Nero, al fine di produrre vini con distintivi e con una profonda riconoscibilità del vitigno, in un processo di agricoltura biosostenibile a tutela del consumatore finale.
È il 2006 quando Prime Alture muove i primi passi all’interno delle realtà produttive del panorama vitivinicolo lombardo, raggiungendo subito il consenso degli estimatori enologici e affermandosi in pochi anni come cantina di rilievo del territorio.
Una terra che permette di fare grandi vini.
Prime Alture sorge sulle prime colline di Casteggio in Oltrepò Pavese situato sul 45 ° parallelo, noto come parallelo del vino, dove sin dal 200 a.C. i vigneti della romana Clastidium prosperavano.
L’ Oltrepò Pavese è la terza zona di denominazione in Italia con i suoi circa 13.500 ettari e prima zona in Lombardia per coltivazione di uve, con i suoi 3.600 ettari è anche la terza area al mondo per estensione della produzione di Pinot Nero e prima in Italia.
La favorevole condizione geografica dell’altezza di 290 mt. slm con una buona escursione termica tra la notte e il giorno, la costante ventilazione che arriva da sud-ovest unita ad un sottosuolo marnoso di calcare, argilla con la giusta esposizione per ogni vitigno consentono la produzione di vini che rispettano a pieno la loro tipicità.
Cos’è la Terra senza la passione degli Uomini?
Uomini, che uniti dalla stessa passione, hanno intrapreso un percorso guidati da Roberto Lechiancole, che ha trasmesso loro l’entusiasmo di un progetto, che partendo dalla Terra porta Prime Alture Winery alla coltivazione dei vigneti, della Terra, nel rispetto delle biodiversità e alla produzione di vini che versati nel bicchiere, trasmetteranno le passioni e le emozioni che gli stessi Uomini hanno messo nelle varie fasi della produzione.
Roberto e il suo team, composto da Jean Francois Coquard, enologo d’eccellenza del panorama italiano e francese, al mastro di cantina Fausto Comotti, l’agronomo Claudio Giorgi e il mastro potatore Claudio Brunelli, hanno così dato vita a produzioni autentiche, riconoscibili e dal chiaro accento territoriale, con uve raccolte a mano in cassetta, pigiatura tempestiva e protezione dell’ossigeno dalla vigna all’imbottigliamento.